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News | Privacy e Sostenibilità


Ricordate quando a cavallo tra il 2018 e il 2019 la parola d’ordine era “PRIVACY”; una corsa all’adeguamento che ha comportato una miriade di passaggi e scambi di informative, nomine, registri di trattamento raffazzonati, autorizzazioni improvvisate e moduli su moduli poi finiti nel buio.


Sicuramente ci sarà chi, a buon diritto, avrà pensato quanto fosse “insostenibile” l’ennesima serie di carte e obblighi a cui dover sottostare.

Come spesso sosteniamo (ci scuserete la declinazione), la privacy è stata in realtà un passaggio utile e pieno di opportunità che però, comunicato e recepito nella modalità più errata, ha comportato solo il consolidamento di quella visione “old school” dove i regolamenti sono troppi, inutili, dannosi e inefficienti. Ovviamente niente è più lontano dalla verità.


Pensiamo infatti ai capisaldi di quello che oggi è il concetto di SOSTENIBILITA’: Ambiente, Governance e Sociale. Prendendo in esame quest’ultimo ritroviamo, al suo interno, il rispetto dei diritti fondamentali del singolo tra cui, udite e udite, la privacy.

Ecco che quindi appare lampante come la gestione degli adempimenti previsti dal GDPR (al pari della sicurezza sul lavoro ad esempio) sia l’ennesima autostrada di opportunità per chi crede, in maniera virtuosa, che modelli organizzativi, sistemi di gestione e applicazione di regolamenti (per non dire il rispetto della legge) sia un modo per arrivare a strutturare un’organizzazione con caratteristiche di solidità, resilienza e paradossalmente versatilità.


La sostenibilità, infatti, anche solo limitata agli adempimenti previsti dal Reg. 679/2016, non è una mera elaborazione di documenti finalizzati a dire il nulla, anzi, è proprio l’ennesimo cambiamo di strutture mentali obbligatorio per quelle organizzazioni che hanno intenzione di sopravvivere nel futuro (e anche nel presente). Questo significa che chi vede la privacy come un ostacolo al fatturato, una perdita di tempo o addirittura un regolamento inutile dimostra non solo una scarsa sensibilità ai diritti del singolo, ma una poca lungimiranza dei suoi effetti (digitalizzazione, maggiore condivisione dati, efficienza della gestione dei dati, etc.)


Perché la verità è che oggi un’azienda non sostenibile è un’azienda che non guarda alla salute e alla sicurezza dei propri lavoratori, non considera importante la privacy della collettività, non ha rispetto per gli impatti ambientali che genera e alla fine, non ha soprattutto interesse per la soddisfazione dei propri clienti, dipendenti e partner.

Il consiglio del giorno? Rivedete gli obblighi di legge come delle possibilità di miglioramento ristrutturando i vostri flussi aziendali nell’ottica degli adempimenti previsti. Non ve ne pentirete.


Se siete interessati a valutare un approfondimento della tematica o della vostra realtà siamo a vostra disposizione.


Alessandra Perini

perini@xlteam.it

335 774 7884

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